A volte le imprese subiscono senza colpa la diffidenza del sistema creditizio verso un settore, un territorio, le novità, scontando incolpevoli la stratificazione di algoritmi finalizzati all’omologazione operativa su modelli di business. Nulla di strano sotto il sole, si sentono trascurati anche i piccoli borghi, gli anziani senza lo smart, i giovani con molta voglia e le carte a posto, quelli scappati da chissà dove e con le carte a posto, e tanti altri ancora.
Eppure dalle parti delle Banche la parola “sostenibilità” sta addirittura superando l’uso della parola “consulenza”.
Merito quindi a Banca Intesa nei giorni scorsi ha finanziato con 650 mila euro gli investimenti di una piccola impresa attiva nel settore della raccolta differenziata, promossa e gestita da un giovane imprenditore che lavora con grande correttezza e passione.
Medietica ha verificato la sostenibilità dell’impegno, redatto il plan, predisposto la Proposta per le banche; si è coordinata con gli altri professionisti di fiducia dell’impresa per gestire una montagna di problemi tecnici, fiscali ed amministrativi: l’investimento era infatti iniziato anni prima e la garanzia MCC non era disponibile, l’immobile era ubicato su due comuni diversi, la gran parte del costo di acquisto era data da compensazioni, ed altro. Tanti problemi da esplorare che rendono avventuroso il raggiungimento di ogni meta quando i più, i c.d. “sostenibili” che fanno “consulenza” col naso turato, sarebbero usciti di scena dopo la prima battuta.
Ma a noi piace sentirci accanto alle imprese, non di fronte.